Allora, inizio subito con l'ammettere la colpa: NON sono una grande fan di Quentin Tarantino, NON penso che Pulp Fiction sia il più bel film degli ultimi 15 anni, NON mi sta neanche particolarmente simpatico lui.
Ecco, così almeno le cose sono chiare. Ho visto però tutti i suoi film importanti, tranne Reservoir Dogs (non ce l'ho fatta, troppo violento per i miei gusti).
Fatta questa premessa, posso passare agli aspetti positivi della vicenda: Tarantino è un ottimo regista, basta anche una sola scena, quasi una qualsiasi, per capire che ha mangiato pane e cinema da quando era bambino, i suoi film sono sempre intelligenti e divertenti, e per me ha partorito un vero gioiello, che è Jackie Brown.
Negli anni, ho imparato a capire quali sono i film che io considero veramente grandi, dal numero di ore in cui mi rimangono in testa. Più tempo passa, meglio è. Ci sono film a cui ho continuato a pensare dopo giorni, settimane, persino anni. Immagini che si ripresentano costanti, stralci di dialogo, una luce particolare, un'atmosfera unica. Tutto questo è molto personale, ovvio. Molti di questi film non sono nemmeno considerati rilevanti nella storia del cinema, altri sì, ma a questo criterio ci sono affezionata.
Ecco, gli ultimi film di Tarantino mi sono rimasti in testa giusto un paio d'ore. Mi divertono, mentre li guardo, non mi annoio, anzi, tutt'altro, però una volta finiti, PUF!, spariti.
Spesso sono ammirata di fronte alla maestria di Tarantino nel girare. Qui ci sono due piccoli capolavori: la sequenza iniziale, l'uccisione della famiglia Dreyfus da parte di Landa, e una lunga, estenuante scena di dialogo tra ufficiali tedeschi all'interno della sala di un ristorante più o meno a metà film. La tensione sale a poco a poco, Tarantino la spinge sino al parossismo, quando nessuno ce la fa più, né i protagonisti né gli spettatori, e infine lascia che l'inevitabile accada, in un'esplosione visiva ed emotiva. La violenza è proprio uno degli aspetti del cinema di Tarantino per me più difficili da digerire.
Spesso sono ammirata di fronte alla maestria di Tarantino nel girare. Qui ci sono due piccoli capolavori: la sequenza iniziale, l'uccisione della famiglia Dreyfus da parte di Landa, e una lunga, estenuante scena di dialogo tra ufficiali tedeschi all'interno della sala di un ristorante più o meno a metà film. La tensione sale a poco a poco, Tarantino la spinge sino al parossismo, quando nessuno ce la fa più, né i protagonisti né gli spettatori, e infine lascia che l'inevitabile accada, in un'esplosione visiva ed emotiva. La violenza è proprio uno degli aspetti del cinema di Tarantino per me più difficili da digerire.
Ho sempre letto nelle critiche ai suoi film che l'elemento ironico applicato alla violenza è quello rende interessanti tutti i suoi morti ammazzati. Che lo salva dalla trappola della violenza fine a se stessa, dal farne l'apologia. Sarà, ma a me questa cosa non ha mai convinto. E quando sento il pubblico sganasciarsi dalle risate di fronte a cervelli spappolati sui finestrini delle macchine o ad una testa fatta saltare con una mazza da baseball, a me viene un po' paura.
L'altro grande difetto di Tarantino è che è bravo, lo sa, e ce lo vuole dimostrare, a tutti i costi. Insomma, l'understatement non è proprio il suo forte. Basta aver letto un paio di interviste con lui per averne conferma, ancora peggio quando lo si sente parlare. Tarantino gigioneggia, lo adora, non riesce proprio a farne a meno.
Peccato, perché quando smette di fare il primo della classe, quando si lascia prendere la mano più dalla storia, e meno dai mezzi a sua disposizione per épater le bourgeois, è capace di grandi cose. Jackie Brown, ad esempio, contiene tutti gli elementi di un film di Tarantino, è solo più sobrio, meno squillato. Ed è grandioso.
Una parola sugli attori.
Su Brad Pitt ho veramente poco da dire. Penso che sia l'attore meno dotato della sua generazione, la sua mancanza assoluta di talento e di carisma è imbarazzante. E' arrivato dove è arrivato solo perché ha un bel fisico e una bella faccia. Punto. L'unica parte che gli è riuscita benissimo è quella dell'idiota in Burn after reading dei fratelli Cohen (fatevi la domanda e datevi la risposta). L'attore austriaco Christoph Waltz, invece, merita tutt'altro discorso. Mai visto prima (pare abbia fatto molto teatro e molta TV dalle parti sue prima che Tarantino lo prendesse per il film), ma di talento questo signore ne ha da vendere. Perfetto nella sua ambiguità: un attimo prima è un gentleman comprensivo e un attimo dopo un feroce assassino, istrionico nel passare con estrema disinvoltura e assoluta padronanza dal tedesco all'inglese al francese all'italiano (Brad, già che ce l'hai nello stesso film impara qualcosa).
Peccato, perché quando smette di fare il primo della classe, quando si lascia prendere la mano più dalla storia, e meno dai mezzi a sua disposizione per épater le bourgeois, è capace di grandi cose. Jackie Brown, ad esempio, contiene tutti gli elementi di un film di Tarantino, è solo più sobrio, meno squillato. Ed è grandioso.
Una parola sugli attori.
Su Brad Pitt ho veramente poco da dire. Penso che sia l'attore meno dotato della sua generazione, la sua mancanza assoluta di talento e di carisma è imbarazzante. E' arrivato dove è arrivato solo perché ha un bel fisico e una bella faccia. Punto. L'unica parte che gli è riuscita benissimo è quella dell'idiota in Burn after reading dei fratelli Cohen (fatevi la domanda e datevi la risposta). L'attore austriaco Christoph Waltz, invece, merita tutt'altro discorso. Mai visto prima (pare abbia fatto molto teatro e molta TV dalle parti sue prima che Tarantino lo prendesse per il film), ma di talento questo signore ne ha da vendere. Perfetto nella sua ambiguità: un attimo prima è un gentleman comprensivo e un attimo dopo un feroce assassino, istrionico nel passare con estrema disinvoltura e assoluta padronanza dal tedesco all'inglese al francese all'italiano (Brad, già che ce l'hai nello stesso film impara qualcosa).
Epperò, lo devo ammettere, anche lui rimane un po' vittima del gioco di Tarantino. Ovvero: anche lui gigioneggia. Questa parte gli piace e si vede. Questa parte gli farà vincere un premio e lo sa (e infatti ha ricevuto il premio come miglior attore all'ultimo Festival di Cannes). Per un bravo attore un film del genere è un invito a nozze. E allora, o fai parte di una categoria superiore, non-umana, come Daniel Day Lewis, e elevi il tuo ruolo a qualcosa che rasenta il sublime-quasi-folle, oppure diventi subito il grande attore che sa di essere un grande e non perde occasione di dimostrartelo. Diamo a Waltz il beneficio del dubbio e aspettiamo il suo prossimo film per giudicare.
Nel ruolo di Shosanna, infine, troviamo l'attrice francese del momento, Mélanie Laurent. Diventata famosa con un bellissimo film, Je vais bien ne t'en fais pas di Philippe Lioret (non credo sia mai arrivato in Italia), è affascinante, brava, misteriosa, e piuttosto accorta nella scelta dei film, fino ad ora. Speriamo che continui così.
Ah, domanda agli amici italiani in ascolto: di grazia, mi spiegate come hanno reso nella famosa versione doppiata dall'amendola di turno il fatto che Brad Pitt e altri due inglorious basterds si spaccino per degli italiani quando vanno al cinema in mezzo a tutti quei nazisti? Parlano spagnolo? O qualche altro bizzarro idioma? Vi prego, fatemi sognare!
Cara Zazie. I didn't see the movie yet but I couldn't agree more with what you write about Mr. Tarantino. Would you agree though that kill Bill is worthwhile watching for its last scenes - for that marvelous complex intimacy between Bill and the Bride when they finally meet again? for me it made it worthwhile enduring all the eye poking and body parts flying around...
RispondiEliminaBaci
Signorina, hai fatto un lavoro a Brad Pitt come quello che lui hatto ai Nazi! Una bella botta in testa!!! Brava almeno una che non e una lecca cullo di Brad... Hugs from le marais. Carla and Francesco..xxxx
RispondiEliminaCher Zazie,
RispondiEliminaconcordo con te sul fatto che Tarantino "giogioneggia" e che Brad Pitt è più bello che bravo.
"Inglorious Basterds" mi ha regalato momenti di soddisfazione perchè Tarantino il cinema lo sa fare.
Film come "Je vais bien ne t'en fais pas" (in Italia non è uscito) ti rimangono in testa in modo diverso, lasciano tracce diverse e più profonde.
@Tal: I've loved many moments of Kill Bill I & II, and yes you're right about the last scene. I like Tarantino, I just think he should stop to show off that much!
RispondiElimina@Carla: Adorable comment!
stimolata dalla tua recensione, andrò a vederlo. Anch'io credo che Tarantino sia sopravvalutato e che faccia parte della schiera di registi allevati a pane e tv. Niente da dire per carità, ma il cinema è un'altra cosa. Quanto poi si arriva a sdoganare Quel gran pezzo dell'Ubalda, etc. allora capisci che stanno cercando di venderti fuffa. L'operazione di sdoganamento deve essere raffinatissima e sostenuta dalla cultura. Altrimenti ci ritroviamo a "dover" ammirare "capolavori" come i film di Alvaro Vitali. Non ti pare che Tarantino dovrebbe tornare un po' a scuola di cinema?
RispondiEliminabaci da ingeborg
il net si è mangiato il mio commento...
RispondiEliminaAndrò a vederlo, ne parlavl l'altro giorno con qualcuno, non sono una Tarantiniana di ferro, ma alla fin fine i suoi film mi lasciano sempre soddisfatta.
Forse perchè non mi lascio impressionare dalla violenza, che è plasticosa (più che ironica) e volutamente eccessiva, forse perchè resto consapevole del gigioneggiare e ne godo anzichè esserne infastidita.
Ciò detto, basta farne un genio totale del cinema.
Però sai, Pulp Fiction qualcosa nel cinema di oggi l'ha cambiata... ma questa è un'altra storia.
Brad Pitt e gli altri inglourious si spacciano per siciliani nella versione italiana! L'effetto è demenziale assai, ma anche nel resto del film il gioco sulle diverse lingue mi sembra sovente curiosamente risolto
RispondiEliminaIn SICILIANO???!!!! No vabbé, ma veramente mi fate sognare...
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