venerdì 25 settembre 2009

Charles Ryder For Ever


Come vanno le cose, e cosa le guida? recitava l'inizio di un racconto che ho letto tantissimi anni fa. 
Già, come vanno?
Vanno così: che una persona ha un attore preferito per 25 anni e poi, la settimana in cui decide di aprire un blog cinematografico (dopo mesi e mesi di dubbi e ripensamenti), un bel mattino arriva al lavoro, apre la sua casella mail e TA TAAAMMM, ci trova un messaggio da parte di quell'attore. E allora succede che se quella persona aspettava un segno, anche uno piccolo, capisce di averlo ricevuto.
Un attore lo si può amare per le più diverse ragioni: perché è bravo, perché è bello, per il modo in cui cammina, in cui fuma, in cui parla, per il suo carisma, perché ci ricorda qualcuno che abbiamo amato. Ogni scusa è buona e altrettanto valida. Io questo attore lo amo per tre motivi: perché fisicamente rappresenta il mio ideale maschile, per la sua voce (mai sentito niente di paragonabile in tutta la mia vita), ma soprattutto perché, quando avevo 15 anni, lui è stato Charles Ryder. Charles Ryder e Sebastian Flyte sono i protagonisti di uno dei più bei romanzi della letteratura inglese del novecento, Brideshead Revisited, di Evelyn Waugh:

Da questo libro, nel 1981, la Granada Television ha tratto uno sceneggiato straordinario. Ancora oggi venerato da folte schiere di fans.
Sia come storia che come ambientazione, non ci poteva essere niente di più lontano dalla mia vita di allora, eppure non c'era niente di più vicino a quello che ero io. Che avevo dentro ma non si vedeva. Potrei dire di Brideshead quello che Charles dice di Sebastian ad un certo punto della storia: I loved him. He was the forerunner (L'ho amato. E' stato il precursore).
Non ho mai smesso di amare Charles Ryder. In tutti questi anni, ho gioito vedendolo recitare in film meravigliosi, ho sofferto nel vederlo recitare in film indifendibili. Ho sempre, costantemente, ascoltato la sua voce. Mi ha sussurrato interi romanzi all'orecchio, prima su cassetta, poi su CD, infine sul mio I-pod. E poi, una sera di Maggio del 2009, per una serie di fortunate circostanze, me lo sono trovato davanti nella hall della Morgan Library di New York. Lui, in carne ed ossa. Abbiamo passato tutta la serata insieme (non ha avuto scelta, poverino, mi ci sono appiccicata come la famosa cozza allo scoglio), parlando di cinema, teatro e di progetti per il futuro. Io sembravo sotto l'effetto di un cocktail micidiale di cocaina, anfetamine e LSD. Mesmerizzata, è l'aggettivo che mi viene in mente per definirmi. Da fuori dovevo sembrare ridicola, ma da dentro, vi assicuro, era bellissimo. E lui era proprio come lo aspettavo. 
Charles Ryder, c'est lui!
Altre fortuite circostanze hanno portato alla breve ma deliziosa mail ricevuta questa mattina. Dopo averla letta, non mi sono messa ad urlare ballando per tutto l'ufficio, come mi sarei aspettata di fare. Non so perché ma ero stranamente calma, come se fosse normale, come se fosse stato sempre lì, nella mia vita, proprio come dicevano le ultime parole della sua mail:
As ever, Jeremy
Ecco, appunto.

4 commenti:

  1. Perchè poi, quando capitano certe cose tipo questa... sono "veramente" normali nella loro eccezionalità.
    E poi se capitano e non le "cerchi" è anche megli.
    Ammiri qualcuno per anni (il mio problema è che di "idoli" veri e propri, di quelli da "fissazione" non ne ho mai avuti veramente, uffa, però qualcuno che ho stimato e stimo sì), segui il suo lavoro, finisci quasi col conoscerlo come se l'avessi frequentato veramente durante tutti quegli anni e se poi capita di incontrarlo, se è veramente meritevole di tutta quella ammirazione e di tutto quell'affetto, allora ti farà sentire esattamente come se vi conosceste da sempre.

    Quando capitano queste cose sono magiche.

    Lo so bene.

    Lo sono anche quando sono infinitamente più "piccole" della tua, che è veramente una bella storia.
    Figuriamoci in questo caso che si sta parlando di Jeremy Irons, mica pizza e fichi eh!

    RispondiElimina
  2. Nel breve ma delizioso messaggio c'era scritto:

    OUT OF THE OFFICE
    As ever, Jeremy

    RispondiElimina
  3. Hey Zazie... Stalkkkkkkkkkkkkkkerrrrrrrrrrrr. Love the blog. What about english. I linked you honey. love and hugs Carla x

    RispondiElimina
  4. Cioè... tu... cioè... insomma... Ok, mi calmo. Diomio, che esperienza!
    Leggendoti hai fatto sognare un po' anche me (che ho vissuto una cosa simile, ma a livelli moooolto meno "divini")

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...