lunedì 18 settembre 2017

The Party

Ognuno si lascia guidare da certi criteri, nella scelta dei film da vedere.
Non so voi ma io personalmente quando leggo: film in bianco & nero, durata un’ora e dieci minuti, cast di 7 attori spettacolari, regista donna, mollo tutto e corro al cinema.
Il film di cui parlo è un piccolo gioiello che si intitola The Party, scritto e diretto dall’inglese Sally Potter (quella di Orlando e The Tango Lesson, per intenderci).
Per cui, mi sento di dare un piccolo suggerimento agli amici parigini: mollate i deliri (per quanto piuttosto entertaining) di Darren Arofonofsky con il suo Mother, di cui tutti parlano e scrivono in questo momento, e buttatevi su questa chicca imperdibile. 

 
Janet è appena stata nominata Ministro della Salute Pubblica Inglese.
Con il marito Bill decide di organizzare un piccolo ricevimento per festeggiare l’avvenimento a casa, insieme agli amici più cari: April, la sua migliore amica, con il compagno tedesco Gottfried, Martha, la miglior amica di suo marito Bill, con la giovane moglie Jinny, e infine Tom, un giovane banchiere della City, e sua moglie Marianne.
Nonostante le migliori intenzioni, il party non sarà quello che tutti si aspettavano: Tom arriva agitatissimo e senza la moglie, Jinny arriva con una bella notizia piuttosto sconvolgente e Bill ne annuncia una brutta, altrettanto devastante. 

Da lì in poi, la serata sarà tutta in salita, e con un finale a dir poco inatteso.
April (Patricia Clarkson) e Gottfried (Bruno Ganz)
Mi viene da pensare che gli inglesi abbiano un dono speciale per creare dei capolavori mettendo insieme un gruppo di attori eccezionali e una sceneggiatura cesellatissima con un ricevimento al centro.
Mentre guardavo The Party non potevo fare a meno di pensare ad un’altra famosa festa della cinematografia britannica: Abigail’s Party di Mike Leigh (un film da urlo di cui ho già scritto nel blog e che vi suggerisco di andare a recuperare se non avete avuto ancora il piacere di vederlo).
Chiusi tra le quattro mura (e un piccolo giardino) dell’appartamento di Janet e Bill, quasi scolpiti nel bellissimo bianco & nero della pellicola, i personaggi di The Party hanno poco tempo per rivelarsi ma lo fanno in maniera precisa e spettacolare. Bravissima Sally Potter, capace di 'dare' il tono del film nel giro di poche battute e velocissimi dialoghi: efficaci, ironici e pungenti.
Ce n’è veramente per tutti, in questo concentrato di umanità varia, e nessuno ne esce particolarmente bene: né gli intellettuali di sinistra, né le lesbiche politicamente impegnate, né i cultori della new age, né i finanzieri della City.

Janet (Kristin Scott Thomas)
Questo è comunque un film che deve tutta la sua meraviglia ad un gruppo di attori eccezionali.
Nel ruolo di Janet la sempre perfetta Kristin Scott Thomas, un’attrice ammirevole che ha saputo costruirsi una carriera tra Inghilterra e Francia (parla perfettamente il francese) e che a mio avviso meriterebbe riconoscimenti maggiori. In quello di April, la straordinaria attrice Americana Patricia Clarkson, qui particolarmente irresistibile nella parte della cinica ma sincera amica che passa il tempo a spazientirsi con il compagno “new age” interpretato da Bruno Ganz, altro attore incredibile sul quale mi pare ci sia ben poco da dire. La coppia lesbica è affidata all’attrice americana Cherry Jones (l’ho vista recitare a teatro a NY qualche anno fa e non me la sono più dimenticata), purtroppo poco presente al cinema e non si capisce proprio perché, e alla sempre deliziosa Emily Mortimer (rimasta nella memoria dei più come la ricca moglie tradita in Match Point di Woody Allen). 
Jinny (Emily Mortimer) e Martha (Cherry Jones)
E infine i miei preferiti: l’attore irlandese Cillian Murphy, del quale ho già ampliamente scritto nel blog e al quale auguro una carriera degna della sua bravura (gli appassionati di Peaky Blinders sanno di cosa sto parlando), e quello che svetta sopra di tutti, l'immenso Timothy Spall. Compagno di avventure di Mike Leigh, è stato spesso protagonista dei suoi film e grazie a lui ha vinto un premio come miglior attore al Festival di Cannes 2014 per la sua incarnazione del pittore Turner. Qui, dimagritissimo e quasi irriconoscibile, riesce ad essere incredibile senza quasi alzarsi dalla sedia e pronunciando tre frasi in tutto. 
Tom (Cillian Murphy)
Bill (Timothy Spall)
 Insomma io a questa festa, se fossi in voi, ci andrei di corsa.

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