giovedì 26 agosto 2010

Paese che vai, cinema che trovi


Non importa dove io sia in vacanza, l'importante è che ci sia un cinema nei dintorni.
Ricordo come un incubo un soggiorno a Stromboli di qualche anno fa: sull'isola non c'era una sola sala cinematografica, e a me sembrava di non respirare. Per fortuna, ad un certo punto, ho scoperto una libreria che nel suo giardino, sotto il vulcano, proiettava (su uno schermo bianco tipo quello per le diapositive) dei film a tema "Isole Eolie". E' finita che ho trascinato tutto il gruppo di miei amici a vedere Stromboli di Rossellini e L'Avventura di Antonioni.
A Lisbona invece, da dove sono appena tornata, i cinema non mancano. C'è anche un'ottima Cineteca, purtroppo chiusa in Agosto. Mi sono dovuta limitare a scattare un paio di foto dell'esterno, con alcune pizze di film in bella mostra. In compenso, volevo andare a tutti i costi a vedere un film (e, piccolo dettaglio che fa la differenza: in Portogallo i film non sono MAI doppiati, nemmeno quelli che danno in TV). Non c'era moltissima scelta, lo confesso: gli unici cinema aperti erano le enormi multi-sala identiche in ogni parte del mondo, con una programmazione non proprio a livello di cinefilia spinta. Ma qualche volta, si sa, la fortuna premia gli audaci... ovvero chi decide di vedere, come nel caso della vostra Zazie, un film Norvegese con i sottotitoli in Portoghese. E' così infatti che mi sono imbattuta in un piccolo gioiello: Troubled Water di Erik Poppe. Titolo in Portoghese: Aguas Agitadas. Non male, eh?

Il protagonista di questa storia è Jan, accusato (quando ancora era minorenne) di aver ucciso con un altro coetaneo, affogandolo nelle acque di un fiume, un bambino. Uscito di prigione dopo aver scontato una lunga pena, il suo unico desiderio è quello di lasciarsi il passato alle spalle e riprendere una vita normale. L'occasione gli è fornita da una chiesa di Olso dove Jan, utilizzando il suo secondo nome (Thomas) per non dare troppo nell'occhio, viene assunto come organista. Tutto sembra andare per il meglio: il ragazzo trova una casa, viene ben accolto dalla comunità, è apprezzato per il suo talento, e inizia una storia d'amore con il pastore (donna) della chiesa, Anna. Thomas riesce anche a costruire un ottimo rapporto con il bambino di Anna, Jens, che la donna ha avuto in giovane età. Durante la visita di un scolaresca alla chiesa, Thomas non si accorge che l'insegnante che accompagna i ragazzi, Agnes, è la madre del bambino che lui ha ucciso. Agnes però lo riconosce, e il passato che con tanta forza Thomas ha cercato di dimenticare, si ripresenta in tutta la sua tristezza e drammaticità.

A volte basta poco, per rendere speciale un film. Il regista Poppe ci è riuscito con una piccola quanto geniale idea narrativa. Troubled Water è infatti un film diviso in due parti, che raccontano la stessa storia ma da due punti di vista differenti. Per carità, un accorgimento non certo nuovo nella storia del cinema, ma qui particolarmente efficace. La prima parte è tutta vista dalla prospettiva di Thomas, e la seconda da quella di Agnes. Funziona alla perfezione. Primo perché non te lo aspetti e secondo perché il cambio di prospettiva coincide con un cambio di identificazione per lo spettatore. Uno passa i primi 45 minuti del film a dirsi: però in fondo questo ragazzo è tanto bravo, si capisce che quello che è successo è stato più un incidente che non un omicidio, insomma lo giustifichi in tutti i modi, e poi di colpo ci si ritrova nella testa e nel mondo di Agnes, si vive la sua sofferenza indicibile, si vedono le conseguenze di quella perdita sulla sua vita e si comincia a coltivare un po' d'odio per Thomas. Il finale, che ça va sans dire non vi racconto, è un momento profondamente catartico sia per i protagonisti che per gli spettatori. Ed è bellissimo.
L'ho sempre pensato guardando i film Norvegesi, Svedesi, Finlandesi: ma quanto sono eccelsi gli attori da queste parti? Ma fanno una scuola speciale? Ma li allevano a latte e film di Bergman? Non saprei, ma vi assicuro che la bravura di tutti, incluso il tuttofare della chiesa, salta agli occhi. Una misura, una sobrietà, una precisione, che levatevi.
Grazie a tutti questi elementi, Troubled Water è un flm che trascina gli animi senza far leva su facili sentimentalismi, regalandoci dei personaggi di una profondità e di un'umanità disarmanti.

Insomma, sono uscita dal cinema di Lisbona felice di aver navigato in queste acque agitate. Fossero tutte così, non mi preoccuperei nemmeno del rischio annegamento.


ps Ho cercato invano un trailer del film che avesse dei sottotitoli in una lingua capibile, mi spiace, non li ho trovati... nemmeno in portoghese!

6 commenti:

  1. Abbasso alle lingue capibili :)
    Bentornata Zazie!

    Le Catré

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  2. Madonna, ma sei troppo freak per andare a vedere un film norvegese sottotitolato in portorghese...

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  3. beh... ti aspetto alla prova di un film coreano sottotitolato in finlandese. Ma sono sicura che anche qui troverai un modo.....

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  4. @Le Catré: Grazie!!! Anche io sono molto contenta di essere tornata e di aver ritrovato i miei lettori!!!
    @Maelle: sì, lo confesso, pure a me pare il massimo della freakkitudine cinefila... ma che ci vuoi fà?
    @Flavia: ma certo, Zazie non si ferma di fronte a niente!!! E poi il coreano somiglia parecchio al giapponese... l'hai mai notato?

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  5. Zazie, welcome back. We missed you!!! I hope Portugal was great. You must see Dan ses yeux.. fabulous. Carla x

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  6. Thanks Carla! I've missed you too. Portugal was great. And yes, I've seen that Argentinian movie and I liked it. See you soon, my dear!!!

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