A volte succede che nel corso dell'anno ci si perda dei film fondamentali.
Quei film di cui tutti parlano e che tu per qualche strana ragione ti sei lasciato sfuggire.
A me nel 2016 è successo con il film di animazione Ma vie de Courgette di Claude Barras, ma sono stata abbastanza fortunata da ripescarlo in extremis in un piccolo, delizioso cinema di Milano che consiglio a tutti gli amici in città di frequentare: il cinema Beltrade. Intanto, tutti i film sono in lingua originale! La programmazione è ottima, la sala bella e comoda, l'atmosfera accogliente e simpatica.
E che volete chiedere di più ad un cinema?
Ma vie de Courgette è stato il mio novantesimo film visto in una sala cinematografica.
Come potete constatare, la famosa frase "Passo la mia vita al cinema", nel mio caso non è un'esagerazione.
Sono stata particolarmente felice che fosse questo film perché, proprio come avevo letto ovunque e come mi avevano detto tutti i miei amici, questo film è una meraviglia.
Icare, che si fa chiamare Courgette (Zucchina), è un bambino di 9 anni che vive con la madre, sempre ubriaca e depressa. Un giorno, per un incidente di cui lui si sente responsabile, la madre muore e Courgette, che non ha mai conosciuto il padre, viene mandato in una casa famiglia con altri bambini nella sua stessa situazione.
Tutti bambini già malmenati (a volte nel senso letterale del termine) dalla vita e che si ritrovano per la prima volta in un ambiente accogliente e con un po' di amore, grazie alla direttrice e agli insegnanti della casa-scuola. Quando Courgette si è ambientato e ha trovato dei nuovi amici, arriva anche Camille, una ragazzina per cui prende una cotta.
La zia antipatica e cattiva della ragazza vorrebbe portarsela a casa (solo per una bieca questione di soldi) ma Courgette e gli altri amici faranno di tutto per poterla tenere con loro. E, grazie anche all'aiuto di un poliziotto che si è affezionato a Courgette, le cose finiranno nel migliore dei modi.
Sceneggiato dalla sempre bravissima Céline Sciamma (la regista di quel capolavoro che era Tomboy) e tratto dal romanzo di Gilles Paris, Autobiographie d'une Courgette, questo film di animazione che utilizza la tecnica stop-motion è già stato ricoperto di premi ed è uno dei possibili candidati al prossimo Premio Oscar per il Miglior Film Straniero (concorre per la Svizzera).
Se c'è un film adatto a salutare questo vecchio anno che se ne va e ad accogliere quello nuovo con un briciolo di felicità e speranza, Ma vie de Courgette sbaraglia ogni concorrenza.
In poco più di un'ora il film è capace di farti affezionare a questo gruppetto di bimbi sfortunati e già segnati dal dolore, di farti sorridere, di farti piangere, di ricordarti le cose fondamentali della vita e di insegnarti che non ci si deve mai arrendere e che si può sempre contare sull'amore e la generosità degli altri.
La tonda faccetta di Zucchina e dei suoi amici è l'antidoto naturale alle brutture, alle violenze, ai soprusi e alla tristezza di questo mondo.
Il mio augurio a voi lettori per l'anno che verrà è proprio questo: di trovare la vostra felicità anche nei momenti più cupi, di saper riconoscere la bellezza in mezzo agli orrori, di cercare le persone che vi sapranno amare e capire, e di avere un posto segreto a cui fare sempre ritorno, anche quando fuori piove e fa freddo, anche quando non c'è nessuno ad aspettarvi.
Da Courgette e i suoi amici e dalla vostra Zazie, gli auguri per un Felice Anno Nuovo pieno di Cinema e di Amore!
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