martedì 21 ottobre 2014

Come se fosse ieri

Il 21 Ottobre 1984, a Parigi, era una domenica fredda e piovosa.
Non c'ero, ma l'ho letto tante volte. Era una giornata grigia e triste, la più triste di tutte, in effetti, perché era il giorno della morte di François Truffaut.
Trent'anni sono un tempo lunghissimo, per qualcuno che se n'è andato.
Eppure sembra essere ieri, nel caso di Truffaut.
I suoi film, la sua poetica, le sue passioni, tutto è ancora così presente, la sua influenza è tale, ancora oggi, sul cinema, che sembra quasi non se ne sia mai andato. 
Ogni anno, in questo giorno, cerco di andarlo a trovare al cimitero di Montmarte (10 minuti a piedi da casa mia, no, per dire, a volte, i posti in cui ci si ritrova a vivere).
Oggi, più di ogni altro anno, volevo andarci. 
Ma i casi della vita hanno voluto che fossi in viaggio e che tornassi a casa solo a metà pomeriggio.
Alle quattro, ho telefonato al cimitero, perché non ricordavo a che ora chiudesse.
Mi ha risposto un signore dalla voce gentile, in sottofondo si sentiva una campanella che squillava senza sosta: "Il cimitero di solito chiude alle 18, ma oggi purtroppo stiamo già chiudendo". Io, incredula: "Come sarebbe state già chiudendo? Per quale motivo?".
"C'è un allarme tempesta, e il comune ci fa chiudere prima..."
"No, ma non è possibile. E non riaprite più?"
Silenzio perplesso, dall'altra parte della cornetta.
"No, signorina, non riapriamo più".
Mi sono immaginata la tomba nera di Truffaut sotto la pioggia, la scritta 1932-1984 lucidata dalle gocce, gli alberi ondeggianti al vento riflessi nel marmo scuro. E nessuno intorno. 
Ho avuto un momento di panico, di tristezza infinita.
Mi sarei quasi precipitata fuori nella speranza di riuscire a trovare ancora il cancello aperto.
Ma poi ho alzato gli occhi e ho visto la faccia di Truffaut sul poster della sua mostra alla Cinémathèque (l'ho appeso alla porta di casa), quella in cui ride tenendo le dita sulle orecchie.
Non ho potuto fare a meno di ridere anch'io.
Ma guarda in che stato sono per colpa tua, François! Ma si può?
La risposta è sì, si può. 
Perché mi manca. 
Mi mancherà sempre.

Effetto Notte by Zazie from Zazie from Paris on Vimeo.

Questo video l'avevo preparato per il 25° anniversario della morte di Truffaut, ma ho pensato di riproporlo perché ci sono molto affezionata: è un mio personale omaggio alla scena in cui il regista Ferrand ne La Nuit Américaine tira fuori da una scatola dei libri sul cinema, che poi erano quelli amati da Truffaut nella vita, con in sottofondo la musica di Georges Delerue. 
Un effetto notte versione Zazie, insomma. Spero vi piaccia, cari lettori!

1 commento:

  1. Piango. Di nostalgia ma anche di felicità. Grazie Zazie. Grazie François.

    Tom

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