Io però, finora, non ho risposto a nessuno invito (e mi scuso qui pubblicamente).
La verità è che mai nella vita riuscirei a stilare la classifica dei miei 10 film preferiti (10? solo??!), e pure con i libri e gli album avrei delle serie difficoltà. Dovrei compiere scelte e rinunce con tale spargimento di sangue e tali spasmi di dolore, che preferisco evitare in partenza.
Però mi sono detta che in fondo, per le serie TV, forse ce la potevo fare. Sarà che sono un fenomeno relativamente recente, mi sembrava di avere meno cose tra cui scegliere.
Sarebbe bello potervi dire che ho visto tutte le serie TV che "contano", ma non è così. E, addirittura, non sono mai riuscita a vederne due che vengono considerate dal mondo intero capolavori assoluti: The Wire e Breaking Bad. Ci ho provato, ma non sono riuscita "ad entrarci", come si dice. Che volete farci, le serie TV sono una questione molto personale, la gioia scatta o non scatta, si entra nel tunnel o non si entra. La bravura e la bellezza non c'entrano. Mi dico che un giorno ci riproverò, e allora forse scatterà la scintilla.
Ma per il momento, cari lettori, this is it!
10 - QUEER AS FOLK British Version (1999-2000)
Nel momento di massimo splendore del politically correct, nel periodo in cui i personaggi gay cominciavano timidamente ad apparire in film e telefilm ma, per carità, soprattutto che siano tanto carini e sensibili, ecco comparire sulla scena lui: Stuart Alan Jones.
Bello, gay, strafottente, e soprattutto stronzo. Evviva.
9 - LES REVENANTS (2012 - )
Ebbene sì, i francesi non solo hanno inventato la baguette, lo champagne e la Nouvelle Vague, ma sono bravissimi anche a fare serie TV!
L'idea dei morti che tornano tra i vivi non da zombie ma da persone normali, uguali a quando erano scomparsi, è tanto semplice quanto potente. Tutto funziona, in questa serie: l'atmosfera, gli attori, le storie. Aspetto la seconda stagione con trepidazione ed impazienza.
Che cosa succederà al nostro piccolo Victor?
8 - DOWNTON ABBEY (2010 - )
Lo so, dopo un paio di stagioni da urlo, tanti dicono che Downton Abbey sia diventata, col tempo, una soap opera di livello non proprio eccelso. Se ne può discutere, sono pure pronta a dare ragione ai detrattori su alcune cose, ma la verità è che poche cose al mondo mi hanno dato piacere come guardare questa moderna versione di Upstairs, Downstairs.
God Save the Queen, ma soprattutto Maggie Smith!
God Save the Queen, ma soprattutto Maggie Smith!
7 - DEXTER (2006 - 2013)
E' vero, il finale è insulso, orribile ed imperdonabile, ma che ci volete fare?Io a Dexter sono affezionata in maniera viscerale. Perché per le serie TV vale un po' quello che vale nella vita: a volte è ai personaggi più bizzarri che ci sentiamo più vicini.
Per me la quinta stagione, quella di Lumen, ha significato molto: anche i serial killers, in fondo, hanno un'anima.
6 - THE OFFICE British version (2001 - 2003)
Non mi sono mai sentita tanto a disagio e non ho mai riso tanto come guardando The Office. Ricky Gervais ha il dono di mostrare il peggio dell'essere umano in maniera assolutamente irresistibile. Una pietra miliare della TV inglese. Imperdibile.
5 - TOP OF THE LAKE (2013)
Non c'è niente di più impressionante, per me, di qualcuno che riesce, attraverso le immagini, ad appiccicarti addosso una sensazione, un malessere, un disagio, una paura. Jane Campion ha saputo creare un universo, in Top of the Lake, che io non dimenticherò mai. Senza contare che le donne, come le fa vedere lei, non le fa vedere nessuno. Così vive, problematiche, paurose, potenti, assolute. In una parola: indimenticabili.5 - TOP OF THE LAKE (2013)
4 - LIFE ON MARS British version (2006 - 2007)
L'ho già scritto una volta, in questo blog: Life on Mars mi ha salvato la vita. E non è una frase ad effetto, credetemi. Mi sono buttata su questa serie TV come ci si butta su una scatola di psicofarmaci. E ha funzionato. La storia di un poliziotto di Manchester che fa un incidente e si ritrova nel 1973. Tutto qui. Semplice e geniale. La serie Tv giusta al momento giusto. Di medicine non ce n'è stato bisogno, love.
3 - IN TREATMENT (2008 - 2011)
Chi l'avrebbe mai detto: mezz'ora in cui l'unica cosa che si vede è uno psicologo e un paziente che si parlano, e una delle esperienze più coinvolgenti della mia vita. Non credo di essermi mai ripresa dall'annuncio che non ci sarebbe stata una quarta stagione. Perché quando il terapista è Gabriel Byrne, vi assicuro, poi diventa difficile farne a meno.
E non credo ci sia bisogno di scomodare Freud per spiegarvene la ragione.
2 - SIX FEET UNDER (2001 - 2005)
La madre di tutte le serie TV, per quanto mi riguarda.
Mai avrei creduto possibile sviluppare un tale affetto per una famiglia di becchini di Los Angeles. Eppure. I Fisher hanno saputo parlare in maniera nuova, moderna e profonda a tantissime persone. Noi li abbiamo seguiti, li abbiamo capiti, li abbiamo amati.
Se esiste un vero "Mai più senza", nella mia vita, è dedicato a loro.
1 - MAD MEN (2007 - )
Che volete che vi dica? C'è un prima e c'è un dopo.
La serie TV di riferimento. La perfezione quasi assoluta.
La magica ricostruzione di un mondo che diventa più concreto e moderno di quello vero, tracce di vita che diventano lo specchio della storia che cambia, dell'innocenza perduta, e la creazione di un personaggio, quello di Don Draper, che resta un mistero dall'inizio alla fine. Una serie TV che fa male, ma con una tale eleganza, un tale stile!
La primavera 2015 ci regalerà l'ultima stagione: The End of an Era (potete scommetterci!).
Un Old Fashioned non avrà MAI più lo stesso sapore.
Finché siamo ancora in tempo, meglio ordinarne due.
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