Come in tutte le forme d'arte, anche nel cinema la grandezza di un'opera è spesso difficile da definire. Più che descriverla, forse bisognerebbe semplicemente apprezzarla, e parlarne. A tutti, il più possibile, perché di quella bellezza ne possa godere il più alto numero di persone. Io questa settimana sono andata al cinema quattro volte. Ho visto dei film che mi sono piaciuti, anche molto, uno che mi ha divertito ma che ho dimenticato alla velocità della luce e poi, venerdì sera, ho visto il nuovo film di Jacques Audiard, De rouille et d'os (Di ruggine e d'ossa).
E lì, c'è stato un piccolo tsunami che ha spazzato via nel giro di due ore tutti i film che ho visto dall'inizio dell'anno a oggi. La grandiosità del film di Audiard è un'evidenza. Uno non può far altro che stare seduto davanti allo schermo e constatare, immagazzinare, soffrire, ridere, avere le palpitazioni e poi, una volta uscito, cercare di convivere con il fatto che no, un altro film così non capiterà tanto presto, un altro film così bisognerà aspettare un bel pezzo, per ritrovarlo. E' il rovescio della medaglia delle cose belle della vita: non capitano tutti i giorni.
Armand Verdure/Sam e Matthias Schoenaerts/Ali |
Marion Cotillard/Stéphanie |
Ma parliamo degli attori. Io spero che Marion Cotillard e Matthias Schoenaerts vengano sepolti vivi dai premi, per queste loro interpretazioni. Lei che fosse bravissima lo si sapeva già, ma qui dimostra quel qualcosa in più che le mancava. Senza un filo di trucco, senza gambe (!), la sua Stéphanie è una donna indimenticabile: forte, dura, decisa, ma anche vibrante, vitale e sorprendentemente bella. Quanto a Matthias Schoenarts (ma la soddisfazione di aver scritto quanto fosse bravo in Bullhead su questo stesso blog, la soddisfazione!!!), è una forza della natura sotto tutti i punti di vista. Come molti dei personaggi maschili dei film di Audiard, è soprattutto un corpo. In questo caso grosso, ingombrante, violento, totalmente incapace di esprimersi a parole, ma non per questo meno sensibile, delicato e disarmante. Ma anche il piccolo Armand Verdure nella parte di Sam e Corinne Masiero in quello della sorella di Ali, dimostrano che l'occhio di Audiard è attento ad ogni personaggio.
Questo film è stato per me un'esperienza talmente intensa che letteralmente non riesco a pensare ad altro da quando l'ho visto, come un virus che ti entra sotto pelle e diventa impossibile da eliminare.
Se siete di quelli che vanno a vedere un solo film all'anno, allora è venuto il momento di uscire e pagare il biglietto.
Gli altri sono film, questo è un capolavoro.
Anch'io sto ancora pensando a queste immagini che mi sono rimaste sotto la pelle... Bella recensione per un capolavoro come dici!
RispondiEliminaLove, love, love the pictures Carla Coulson took for your blog!!
RispondiEliminaFabulous!
I want to see this movie too!!
merci carolg