Quando ho iniziato a scrivere questo blog, non avrei mai immaginato che sarebbe stato così vicino alla mia vita. Invece è quello che sta accadendo, perché la vita, tanto quanto il cinema (di più? di meno? eterno dilemma), sono spiazzanti.
Non più tardi di dieci giorni fa, ho raccontato del mio incontro con Pietro Marcello, il regista del bellissimo film La bocca del lupo. E' piuttosto ovvio che, incontrando qualcuno di persona, all'improvviso le cose diventino più reali, quotidiane.
Ieri pomeriggio, purtroppo, Pietro mi ha telefonato per darmi la peggiore delle notizie: Mary Monaco, la protagonista del suo film, è morta. Pietro stava lasciando Roma per partire per Genova, organizzare il suo funerale e andare incontro al dolore, inimmaginabile, di Enzo (compagno di Mary e co-protagonista della pellicola).
Io non ho mai conosciuto di persona né l'uno né l'altra, ma come spesso accade per i film, sento che già facevano parte della mia famiglia, ed è quindi una persona cara che ora, per me, è venuta a mancare.
Mary faceva parte di una categoria di persone alla quale la maggior parte della gente pensa con un misto di disgusto e curiosità: era una transessuale. Personaggi che di solito riempiono le pagine dei quotidiani nella sezione cronaca, storie relegate a fondo pagina per non disturbare troppo l'animo sensibile degli italiani. Salvo rari casi in cui le cose si fanno più ghiotte, tipo un politico sorpreso ad accompagnarsi con persone "di questo tipo", ma anche in questo caso non preoccupatevi: si fa sparire il corpo del reato nel più breve tempo possibile e si scrive una bella lettera di pentimento al Papa, che così stiamo tutti più tranquilli.
Quella che invece ci ha fatto conoscere Pietro è, semplicemente, una donna.
Una vera donna. Una persona a tutto tondo. Perché questo film racconta la storia di un amore bellissimo e totale, merce rara di questi tempi, dove il dolore si mischia alla speranza, il passato sofferto ad un futuro tutto da costruire, dove le parole hanno finalmente un senso, e i gesti fanno la differenza. Al di là del sesso delle persone.
Sfido chiunque ad aver il visto il film e a non essersi commosso fino alle lacrime di fronte a questa dichiarazione d'amore limpida e speciale.
Se, come diceva Godard, fare cinema è filmare la morte al lavoro, questo è stato il più crudele dei momenti. Perché non avremmo mai voluto che questa vita finisse.
Perché avremmo voluto che Mary fosse per sempre.
Questo è l'omaggio piu bello che potevi scrivere x Mary, cara zazie... Mary x sempre!!
RispondiEliminaMaelle
molto triste, e molto triste pensare che in pochi la ricorderanno (lontano dai riflettori del "grande" cinema). e sono contento che tu le abbia dedicato questo post.
RispondiEliminaLa morte dà vita ai pensieri, alle riflessioni e ai ricordi.
RispondiEliminaMi unisco ai vostri.
Giovanni LC
Non saprai mai se un ricordo é qualcosa che hai o che hai perso per sempre. JLGodard
Grazie a tutti. Il mio pensiero in questo momento va a Enzo, che deve affrontare il più grande dei dolori. Pero' è bello pensare che il loro amore, grazie al film, resterà vivo per sempre.
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