Le vacanze, si sa, sono fatte per dimenticare.
Dimenticare la nostra vita di tutti i giorni, dimenticare chi siamo e quello facciamo, e accantonare in parte anche le nostre passioni.
L'estate è un tempo sospeso nel quale ci portiamo dietro un bagaglio minimo di noi stessi (ma solo in senso metafisico, perché le mie valige si aggirano sempre intorno ai 25 kg, ché i vestitini vintage sono leggeri ma sono tanti!).
E' una cosa bella perché poi, e lo sappiamo ancora prima di partire, saremo contenti di tornare a casa e ritrovare quello che siamo, la nostra solita vita, le nostre occupazioni quotidiane.
Non sono andata al cinema per più di un mese, tra la fine di Luglio e quella di Agosto.
Non c'era tempo, non c'erano neanche film che mi interessassero particolarmente nei luoghi in cui ero in vacanza (oppure c'erano ma erano doppiati in italiano, e allora se li vanno a vedere i doppiatori, io no di sicuro).
Per cui, quando sono rientrata a Parigi la settimana scorsa, la cosa che avevo più voglia di fare era tornare al cinema.
E' così che mercoledì sera mi sono ritrovata davanti al Nouvel Odéon ad aspettare degli amici con cui avrei visto il film tedesco Toni Erdmann, di Maren Ade (una meraviglia, per altro!).
E mentre li aspettavo mi sono messa a guardare questa cinemino (uno dei miei preferiti di Parigi) e ho pensato a quanta felicità mi generava quella scritta rossa piena di luce che diceva "Cinema", quella locandina delle Demoiselles de Rochefort che pubblicizzava un ciclo che faranno tutte le domeniche mattina alle 11 (j'adore!), quel desiderio sempre più forte di entrare a sedermi al buio e godermi lo spettacolo.
E' proprio vero, ho pensato: there is no place like home...