DeLillo è uno che di interviste ne rilascia pochissime. Questa l’aveva concessa perché stava facendo il giurato al Festival del Cinema di Estoril invitato dal produttore portoghese Paulo Branco. Era lì e ha chiesto a questi giornalisti francesi di raggiungerlo al ristorante dell’albergo. E’ rimasto con loro solo 40 minuti ma è riuscito a dire un sacco di cose interessanti.
DeLillo, ad un certo punto, si è messo a parlare di Salinger e del suo essersi ritirato dal mondo (argomento che gli interessa parecchio visto che è persona super schiva e si fa vedere in giro raramente), e ha pronunciato queste parole: “Ammiro questa sua capacità di scomparire. Accade spesso anche ai personaggi dei miei libri, ma io non potrei mai riuscirci. Scegliere un punto sperduto su una mappa, un deserto, ad esempio, e sparirci dentro. Non ce la farei. Perché? Perché nel deserto non ci sono cinema”.
Insomma viene fuori che DeLillo va al cinema tutti i pomeriggi. Da solo.
Viene fuori che questa malattia che ho io ce l’ha anche lui. Che cosa bellissima!
La sua frase mi ha ricordato un episodio abbastanza emblematico della mia vita: tanti anni fa ho trascorso le vacanze estive sull’isola di Stromboli, sottovalutando il fatto che su un’isola così piccola i cinema non esistono. Dopo qualche giorno, pensavo di morire. L’idea di stare in un posto in cui, fisicamente, non esistesse un luogo in cui le persone si sedevano davanti ad uno schermo, mi faceva uscire di testa. Hai voglia ad andare a fare la foto davanti alla casa in cui aveva vissuto Ingrid Bergman al tempo in cui girava Stromboli... era una particella di cinema infinitesimale che si esauriva in tempi rapidissimi.
Un giorno, allo stremo, scopro una piccola libreria con un bel giardino dove di sera proiettano su uno schermo un po’ artigianale i film fatti alle Eolie. Gaudio e gioia immensi! E ovviamente trascino tutta la banda di amici che era con me a vedersi Stromboli di Roberto Rossellini (ma vuoi mettere, vedere Stromboli con dietro lo Stromboli?) e L’Avventura di Michelangelo Antonioni. Insomma mi sono salvata! E capite bene che quando DeLillo dice che non vivrebbe mai nel deserto, con me sfonda una porta più che aperta.
Una sera a New York, devo raccontarvelo, mi sono ritrovata ad una cena dove c’era anche DeLillo.
In un momento in cui la conversazione aveva avuto un attimo di pausa, lui si era guardato intorno e aveva chiesto: “Qualcuno di voi per caso ha visto Hunger?”. Sono stata l’unica ad alzare la mano.
Non ci siamo detti niente. Ci siamo guardati, sorridendo.
Due che, mettili in un deserto, anziché l’acqua ti chiederanno un film.
p.s. Se anche voi siete fans di DeLillo, sappiate che ha messo da parte la sua proverbiale riservatezza per partecipare al Festival Letterario Le Conversazioni, di Antonio Monda e Davide Azzolini, che si tiene ogni anno a Capri l’ultimo week-end di Giugno e il primo week-end di Luglio. DeLillo sarà presente in Piazzetta Tragara sabato 5 Luglio. E ci sarà pure la vostra Zazie!